venerdì 21 gennaio 2011

"AL HORIYA"(LA LIBERTA')

"PAROLE PER STRADA" E' UNA RACCOLTA DI BREVISSIMI RACCONTI CHE HANNO PER TEMA "IL RECIPROCO RISPETTO TRA I POPOLI E LE CULTURE CONDIZIONE INDISPENSABILE PER OGNI RELAZIONE DI AMICIZIA E DI PACE (ED. IL FURORE DEI LIBRI, COPERTINA DI BRUNO ZAFFONI)

“Al horiya” (“La libertà”)
E’ una torrida mattina di luglio quando mi avvio sul lungomare assolato di Monastir.Confusa in mezzo alla folla colorata, cammino sull’asfalto rovente e mentre supero banchetti di mandorle sgusciate e bambini carichi di mazzetti di gelsomini , non posso fare a meno di pensare alla bizzarria del caso.
Sono passati solo sei mesi dalla festa di nozze più allegra della mia vita e ora eccomi di nuovo qui. In mezzo all’odore intenso e inebriante delle spezie, all’ombra delle possenti mura del Ribat nonché in balia di questo pericoloso esercito di taxi gialli che sfrecciano veloci, incuranti di ogni codice della strada.
Superata la medina , in fondo a un dedalo di vicoli, spuntano all’improvviso le mura bianche del liceo privato “Al horiya”.
In mezzo a tante dimore fatiscenti, le finestre dipinte di rosa e la targa di ottone sulla porta fanno proprio uno strano effetto.
Il professor Hammouda mi viene incontro, mi abbraccia con calore e mi accompagna a visitare la sua scuola appena ristrutturata. Nel vedere le aule dipinte di fresco, i banchi con i computer e la bandiera che sventola in mezzo al cortile, mi sento orgogliosa anch’io. Non solo perché sono un’insegnante ma anche perché mi piacerebbe vedere le facce stupite di quei miei connazionali che sei mesi fa si sono tanto scandalizzati per la scelta di mia figlia. Sì, vorrei che fossero tutti qui e ammettessero che “Al horiya” è una gran bella scuola e che mio genero è un professore davvero in gamba.

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