Laura Vignali, “L’estate di Mimì”, Edizioni Effigi, Arcidosso, 2019, € 14,00 Storia fra le storie questo romanzo di Laura Vignali. Un divertente spaccato di vita quotidiana dell’oggi ci porta a San Gregorio, frazione nel comune di Reggio Calabria e patria natale di Mimì Nisticò. Professore in una scuola fiorentina e scrittore di gialli, Mimì ritorna al suo paese per le vacanze estive pronto a lavorare su un romanzo che sarà quello del suo futuro, ossia la raccolta di un narrato lontano e misterioso ambientato nell’antica Calabria e raccontato da Giannuzzedda, una vecchia del luogo. Ma la sorte gli sta apparecchiando una sorpresa: Franca, amica di esperienze giovanili, gli chiede di indagare su una strana morte che sembrava appartenere al passato e che invece si ripresenta in tutta la sua cocente e oscura attualità. Al di là della trama che incuriosisce il lettore, il lato originale del romanzo è la costruzione di più piani di scrittura. Ci sono i racconti di Giannuzzedda, ricchi di tradizioni del luogo e rimandi a genti e costumi, che ci permettono di entrare in quel mondo; c’è il rapporto con la zia Felicia, arzilla e arguta vecchietta, sempre pronta a preparare seducenti manicaretti. C’è la vita del nostro tempo (due simpatiche giovani coinquiline della zia che si improvvisano aiuto detective) e c’è quella appartenente alle radici, rappresentata dalle numerosissime frasi in dialetto “sangregorino” -ovvero calabrese-, autentica miniera di prezioso linguaggio che ci fa gustare tutto il sapore di quella terra. E fra le righe, c’è la sincera ironia tipica dello stile dell’Autrice, che stemperando anche le situazioni più scabrose, ci invita ad apprezzare il lato migliore della sorte.
giovedì 11 luglio 2019
Iscriviti a:
Post (Atom)