venerdì 1 dicembre 2023


 

Un raccontino per ringraziare gli amici italo-austriaci per la loro ospitalità

Per Cesarino Gorgonzola, fecondo autore di libri per bambini, la trasferta a Vienna rappresentava un’occasione d’oro, alla quale non avrebbe rinunciato per niente al mondo. 
 L’invito era arrivato in seguito allo straordinario successo del settimo volume della fortunata serie dedicata a Bill Criceto, l’eroe senza macchia e senza paura che aveva conquistato una miriade di piccoli lettori. Per non parlare dei genitori, dei nonni e delle maestre.
 Nel giro di poche settimane,Alla ricerca del broccolo perduto era diventato un best seller, tanto da costringere il suo brillante autore ad un vero e proprio tour de force, fra presentazioni, talk show ed eventi di varia natura. 
 Cesarino Gorgonzola, pseudonimo del più banale Carlo Carli, era per natura un soggetto ambizioso dotato di spiccate tendenze narcisistiche, vissuto agiatamente fino ai quarant’anni sulle spalle della moglie Floriana, stimata nonché facoltosa imprenditrice nel settore tessile. Dopo diversi tentativi falliti, con la speranzadi emergere nello spietato agone letterario scrivendo romanzi giallo- rosa con sfumature tendenti al noir, finalmente Cesarino aveva trovato l’ispirazione. L’idea era arrivata improvvisa mentre osservava distrattamentela vetrina di un negozio di animali, nella quale un criceto palestrato si esibiva in una serie di esuberanti acrobazie all’interno della classica ruota.
Da lì era nata la scintilla che lo aveva inaspettatamente catapultato in bella vista sugli scaffali delle più importanti librerie per l’infanzia. 
 Nonostante continuasse a sfruttare generosamente le finanze della moglie, la sua autostima, mortificata da anni di insuccessi, era risalita vertiginosamente fino a fargli intravedere la possibilità di affrancarsi da ogni dipendenza. In particolare, da quella della signora Floriana, la quale aveva la sana abitudine di controllare non solo la carta di credito del marito ma anche i suoi movimenti e le sue frequentazioni.
 Cesarino, che fino ad allora si era limitato a qualche fugace avventura extraconiugale, aveva da qualche tempo allacciato una relazione adulterina niente meno che con la sua procace agente letteraria, tale Susy Marzapane, il cui nome stesso non mancava di evocare inusitate dolcezze erotiche.
 Incoraggiato dal successo letterario e corroborato dall’euforia del tradimento, il nostro scrittore pensò bene di approfittare della trasferta viennese gentilmente offerta dalla dottoressa Maria Cornelia Villaburi(presidente dell’associazione culturale italo - austriaca La melagrana) per trascorrere, all’insaputa della moglie, qualche giorno di passione con la conturbante Susy. In fondo, trattandosi di un viaggio di lavoro, chi poteva accompagnarlo se non una professionista pagata sia per sostenerlo nel faticoso lavoro della creazione che per tutelare i suoi interessi nei confronti dell’avido editore Vescovelli?
 Ovviamente, Cesarino rassicurò la signora Floriana, giurando solennemente su Bill Criceto che sarebbe andato da solo alla Buchhandlung List, la prestigiosa libreria internazionale nella quale avrebbe presentato la sua ultima opera davanti ad uno scelto pubblico italo - austriaco.
 Così partì, apparentementeda solo,alla volta di Vienna, tutto pimpante a bordo della fiammante Jaguar appena acquistata. 
Ma, prima di imboccare l’autostrada, si fermò a prendere la bionda Susy, la quale saltò a bordo accanto a lui, stretta in una salopette di pelle nera che la faceva assomigliare come una goccia d’acqua ad Eva Kant.
Durante il viaggio, fra una moina e un sonnellino, la sensuale amante del Gorgonzola fece mentalmente l’elenco di tutti i costosi capi di abbigliamento che avrebbe comprato nei negozi più esclusivi di Vienna. Non senza aver prima gustato il suo dolce preferito: la libidinosa Sacher torte.
Una volta arrivati a destinazione, l’insaziabile Marzapane costrinse il povero Cesarino, esausto per gli 870 km percorsi alla guida, ad un fuori programma nella camera dell’albergo; dopodiché, abbandonatolo esausto sul letto, partì in quarta per la campagna acquisti.
 Dopo alcune ore di sonno e cinque telefonate bugiarde alla moglie, il Gorgonzola era finalmente pronto per l’evento. 
 Un folto pubblico, colto e cosmopolita, lo aspettava nella cornice scintillante della Libreria internazionale. La libraia Sonia Nerini e la dottoressa Villaburi accolsero con calore il loro ospite, il quale, visibilmente emozionato, cercava di tenere a bada una scoppiettante Marzapane. Quest’ultima, avvinghiata come una cozza al braccio dello scrittore, sfoggiava per l’occasione un succinto abito di tulle rosa, perfettamente intonato al vistoso fiocco che portava in testa come se fosse stata una corona imperiale. 
 Dopo vari convenevoli, la dottoressa Villaburi, spalleggiata dall’avvocato Elisa Solliero, altra autorevole rappresentante de La melograna dette inizio alla presentazione, incalzando l’autore con domande precise e talora maliziose.

 Solliero (sorridente): Caro Gorgonzola, ci vuole raccontare come è nato il suo personaggio, ormai diventato l’idolo di grandi e piccini?

Cesarino ( lisciandosi il ciuffo): La genesi di Bill Criceto è da collegarsi allo studio di una materia che mi ha sempre affascinato, ossia l’etologia. È stato proprio grazie alla lettura dell’opera omnia di Konrad Lorenz che ho potuto approfondire usi e costumi dei criceti. Dopo anni di ricerche, sono giunto alla conclusione che l’unico animale in grado di affrontare le rocambolesche avventure che avevo in mente era proprio il criceto, le cui caratteristiche psico - fisiche lo rendono particolarmente simpatico agli occhi dei bambini.

Solliero (sogghignando lievemente): Capisco, capisco … Con questo libro siamo già alla settima avventura di Bill. Ci vuole riassumere, senza fare spoiler, il contenuto dei precedenti volumi? 
Cesarino (assumendo un’espressione saccente): Certamente! Dovete sapere che Bill è, come tutti i roditori, ardimentoso, saggio e intuitivo, tanto da affrontare i pericoli con la spensierata incoscienza di chi conosce il proprio valore. Grazie a queste doti naturali e alla sua prorompente simpatia Bill affronta nell’ordine: 1) una banda di predoni assiro-babilonesi nel deserto del Gobi; 2) un sanguinario vampiro nelle desolate lande dell’Estonia settentrionale; 3) una pericolosa spia anglo- cinese in una visionaria metropoli argentina; 4) un nerboruto atleta di wrestling sul ring di una squallida palestra pachistana; 5) uno scienziato fuori di testa in un raccapricciante laboratorio di Berlino;6)una cartomante ladra e bugiarda in una favela nord-coreana. 
Solliero (un tantino perplessa): Interessante, caro Gorgonzola. I suoi soggetti sembrano particolarmente adatti ad un pubblico infantile. Lei ci propone personaggi e scenari che, lungi dal voler imporre didascalicamente modelli di comportamento omologati, sollecitano la fantasia dei bambini, incentivandone lo spirito d’avventura. È questo, vero il messaggio che Bill Criceto intende trasmettere ai suoi giovani lettori? 

Cesarino (stupito ma anche compiaciuto): Sì, certamente. Lei ha colto il significato intrinseco della mia opera. Se mi permette, vorrei aggiungere una nota: le avventure del mio eroe non avrebbero mai visto la luce se non avessi avuto il valido supporto della mia agente letteraria Susy Marzapane, la quale, oltre a correggermi le bozze, mi ha ispirato e sostenuto in ogni momento del processo creativo.
A quel punto, la fascinosa Susy, che fino ad allora si era limitata a dispensare sorrisi e smancerie a destra e a manca, esplose in un risolino isterico, lanciando baci all’indirizzo dello scrittore, il quale, a sua volta, contraccambiò con ampi gesti delle mani.

Solliero (maliziosa): Avevamo capito subito che dietro la sua vena creativa si celava una Musa ispiratrice. E che Musa! Dunque, il vostro è un sodalizio non solo professionale ma anche … 

Cesarino (facendo il brillante): Sì, possiamo dirlo, sentimentale. Ma, mi raccomando, che non lo venga a sapere mia moglie!

 A tale battuta, il pubblico in sala reagì in due modi: con grasse risate di simpatia quello più trasgressivo, con sorrisini stirati quello più tradizionalista.

Solliero (guardando l’orologio): Infine, ci vuole raccontare brevemente il contenuto di questo libro che oggi presenta in anteprima qui da noi?

Cesarino (visibilmente soddisfatto): Questa volta Bill rischia davvero la pelle. Lo ritroviamo addirittura nello spazio siderale, dove, a bordo di un’astronave alla deriva, deve combattere rispettivamente contro una serie di comete impazzite, un plotone di venusiani invidiosi e un gruppo di Pleiadi secessioniste. 
Solliero: Bene, dopo questa interessante presentazione non ci resta altro che regalare le ultime avventure di Bill Criceto ai nostri bimbi, nella speranza che si limitino ad ammirarlo e non tentino in alcun modo di emularne le gesta. Ed ora abbiamo preparato un rinfreschino in onore dei nostri graditi ospiti.

Il Gorgonzola, giustamente fiero della sua performance, fu subito circondato da una folla plaudente che, libro alla mano, reclamava l’autografo personalizzato da parte dell’autore. 
 Frattanto, Susy Marzapane, eccitata dal protagonismo dell’amante, si gettò sulla Sacher gentilmente offerta dall’associazione. 
 Ma, nel bel mezzo di un brindisi, qualcuno in sala pensò bene di immortalare l’evento con una foto subito inviata sulla chat di un gruppo di lettori toscani. Il caso volle che a tale chat partecipasse attivamente anche la moglie del re pratese del cashmere, la quale, a sua volta, non resistette alla tentazione di postare la foto su Instagram, per la delizia dei suoi nipoti.
 In un batter d’occhio, l’immagine della Marzapane che baciava appassionatamente il noto scrittore Cesarino Gorgonzola, con le labbra tinte di cioccolata e il fiocco accartocciato fra i capelli fece il giro del web. 
 Pochi istanti dopo, un laconico messaggio sul cellulare del geniale inventore di Bill Criceto, concluse la serata in maniera del tutto imprevista:

 Al tuo ritorno, troverai le valigie dal portiere. Per la tua incolumità, non provare a suonare il campanello perché potrei farti fare la fine del tuo ignobile roditore. Ho già pronta la gabbietta con relativa ruota. In quanto alla tua criceta sgualdrina, spero che gradirà un sacchetto di fiocchi d’avena al cioccolato, notoriamente tossico per i roditori.


 

Grazie a Renato Campinoti che ha recensito SOSPETTI, SEGRETI E BRICIOLE DI SACHER

 

Laura Vignali :Sospetti, segreti e briciole di sacher  Parenti serpenti, in versione sorelle Materassi

Laura Vignali è una scrittrice di quelle vere, di quelle, per intenderci, che sanno cimentarsi con più registri letterari e ogni volta ne esce con successo. Così dai toni impegnati di "Una storia fiorentina" o di "Un  segreto per Livia", è passata al classico giallo di "Il supplente" e poi alla  spy story di "Appuntamento a Budapest", per limitarsi solo ad una minima parte dell'ormai davvero notevole produzione letteraria di questa brava e prolifica scrittrice. Ora, sorpresa, si è cimentata con un genere molto amato dagli scrittori fiorentini, quello che definirei dei "parenti serpenti", tanto  esaltato da Palazzeschi con le sue "Sorelle Materassi". E di questo genere e di queste atmosfere si risente a pieno nel divertente e accurato romanzo della scrittrice pistoiese/fiorentina. Già impressiona l'apertura, con  quell' "anonimo ambulatorio di Rifredi" (Riofreddo, come si chiamava originariamente il Mugnone che l'attraversa!) dove "la paziente minuta e incolore", quella Augusta così dimessa e priva di ogni appeal, confessa al dottor Favilla l'avvenuto decesso del notaio Arturo Anceschi Alderighi. Da subito le circostanze di questo decesso destano curiosità e un poco di ilarità nel lettore. Trovato morto nel suo letto in casa della sorella Irma, abbandonata da tempo dal marito (misteriosamente scomparso nel nulla!), il notaio giaceva privo di vita da chissà quante ore e, come racconta Augusta, già segretaria del notaio, «la cosa strana è che sul suo comodino c'era un contenitore di cartone con delle briciole di Sacher torte. Considerando che il notaio soffriva di diabete ed evitava ogni eccesso, non le pare sospetto che si sia rimpinzato di zuccheri tanto da rimanere secco?» In questo modo la brava scrittrice mette nell'orecchio del lettore (e del dottore  Favilla come vedremo) la curiosità di saperne di più di questa strana morte. Si viene così a sapere che il notaio si era fatto carico di tutta la famiglia della sorella alla scomparsa del marito, sia quando c'erano in ballo tre piccole nipotine, sia adesso che quelle nipotine sono diventate donne più che mature. E sono loro tre, tutte con vicende familiari vicine all'assurdo, le vere protagoniste della parte centrale di questa gustosissima commedia. Vuoi per essere state abbandonate come Susy da un marito che, pur essendosi risposato con la sua migliore amica, la illude tuttora di pensare solo a lei pur di estorcerle un poco di quattrini. Vuoi per la strana storia di Dada che, pur avendo divorziato dal marito, continua a vivere sullo stesso pianerottolo con lui e a frequentarlo fin troppo platealmente. Vuoi infine per le giravolte pseudo intellettuali di Betty che ha riversato nel disegno e in un paio di improbabili relazioni con un palestrato e un bipolare le frustrazioni culturali. Tutte e tre in realtà sulle spalle delle laute entrate del defunto notaio che aveva fatto del mantenimento di tutta la ciurma familiare, nipoti compresi, tutti nullafacenti, una sorta di missione familiare. L'abilità di scrittrice di Laura emerge tutta nei fitti dialoghi (e monologhi) con i quali si inverano le reali aspettative per l'eredità del defunto notaio da parte di questi ingrati familiari per il quali, lungi dal provare il pur minimo sentimento di dolore per il decesso, finisce per contare solo quanto spetterà a ciascuno di loro. 

 La tessitura dei pensieri espressi o reconditi di questi personaggi, lo scarto tra le apparenze di dolore e la realtà di ingordigia di ciascuno, fanno venire in mente quel capolavoro della commedia familiare che Monicelli a suo tempo mise in scena col famoso film "Parenti serpenti". Col vantaggio, a favore della brava scrittrice, di delineare nel suo racconto con più forza l'assurdità delle aspettative sentimentali di questi personaggi sia femminili che maschili. Vale a questo proposito un emblematico monologo. Quello di Susy la quale, convinta dall'ex marito che intende tornare da lei perché è lei "l'amore della mia vita" come le fa credere , non sente ragione e prende per false, pur udendole dietro una porta, le reali intenzioni che l'uomo esprime all'attuale moglie perché stia anche lei al gioco che intende giocare a fin di "quattrini". «Povero Alfredo, quanto gli sarà costato fingere con quella strega della moglie! Per questo lo apprezzo ancora di più e sono convinta che la nostra rela zione sarà passionale e senza fine». Ma, da brava giallista, l'autrice ci riserva più di una sorpresa, che ovviamente non posso svelare per non togliere il gusto, appunto, della conclusione certamente sensazionale di questo solo apparentemente leggero racconto. Dirò solo che, dato il giusto risalto alla mamma Irma e alle sorelle, emerge via via in primo piano quella che, all'inizio, sembrava come la più dimessa e insignificante delle donne della storia. Vale a dire  Augusta e il suo continuo gioco a nascondino col dottore. Il quale, un poco stanco da un mestiere di psicologo ormai ridotto a mascherare nei racconti dei pazienti le proprie insoddisfazioni, si appassiona non poco alle vicende che la paziente Augusta gli confeziona a modo suo. E anche questo bilanciamento tra le apparenti principali protagoniste del racconto e lo sviluppo in parallelo di nuovi e inaspettati personaggi è il segno della maturità di scrittrice e di giallista (nel senso più nobile del termine, per come lo intendo io!) che possiamo ancora una volta riscontrare in questa brava e, sia detto a suo merito, compulsiva scrittrice. Dunque alla prossima storia Laura Vignali!

Renato Campinoti

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