martedì 7 luglio 2015

La recensione del prof. Cristiano Rafanelli a "Il delitto vien mangiando"

Recensione a “Il delitto vien mangiando” di Cristiano Rafanelli

GLI ASPARAGI E LA MORTALITA’ DEL CORPO


Citare Achille Campanile è d’obbligo nel commentare il gustoso libro di Laura Vignali Il delitto vien mangiando. Sia perché uno dei racconti si intitola Pennette agli asparagi e… Acqua in bocca!.
Sia, soprattutto, perché nei 14 raccontini che lo compongono – uno per il pranzo e uno per la cena di ogni giorno – la letteratura e l’umorismo si intersecano con la narrazione, a volte con citazioni dirette, altre più velate.
In alcuni titoli poesia e teatro balzano subito in primo piano: Il professor Rizzo e gli amaretti di Catullo, Melanzane ripiene per Nora Helmer, La farfalla di cristallo (ovvero Guai a citare Neruda!) – forse il mio preferito – fino all’invito finale “Carpe diem, zia Olga!”.
In altri, come Lo scrittore invidioso e il cosciotto vendicatore, il Cosciotto d’agnello di Roald Dahl si affaccia subito nella nostra mente.
E tutti i racconti sono sapientemente bilanciati fra noir, a volte quasi granguignolesco, e atmosfere popolari e di provincia. Basti pensare agli improbabili titoli dei gialli in Lo scrittore invidioso: Terrore e morte a Villa di Saturnana, Sangue a Piteccio, Serial killer a Valdibrana e via discorrendo.
In queste ambientazioni bonario/truculente l’omicida non compie un delitto, ma un castigo (grazie, Fiodor!), perché i veri delinquenti sono le vittime che, rei di aver rovinato esistenze o rubato amori, vengono opportunamente giustiziate.
Un discorso a parte meritano le ricette, una per ogni racconto. Sono sicuramente da provare, con una avvertenza, però: preparatele voi stessi, con le vostre mani, non assaggiatele se vi capita di essere ospiti di Laura Vignali.
Potrebbe essere la vostra Ultima Cena!