lunedì 26 dicembre 2022

Roberto Calamai, da affezionato lettore, dice argutamente la sua su IL SUPPLENTE. Grazie, Roberto!

 

Giusto qualche impressione: noir fiorentino in salsa dolce-amara. Ricorre il tema della Firenze "bene" (che a questo punto penso tu abbia frequentato in età liceale) con la sua maschera di perbenismo. Gli omaggi ad Agatha che mi pare rimandino a Dieci piccoli indiani e Assassinio sull'Orient Express non passano inosservati. Complimenti per le citazioni dotte di latino e greco, oltre che di letteratura nostrana, che ormai fanno parte della tua impronta, come fa parte della tua impronta proprio quel contrasto dolce-amaro di cui ti dicevo all'inizio, quasi in stile monicelliano (o virzìniano). Aldilà della trasgressività delle due co-protagoniste "più una", che proprio tanto trasgressiva non mi pare, e del triste fatto di cronaca che fa da movente per la vendetta finale, vedo - ma potrei sbagliarmi -  una velata denuncia dell'ipocrisia di un certo "sessantottismo", che ha predicato bene e poi razzolato male in tanti ambiti della nostra società. Mi è piaciuto molto lo stile scenografico, con i capitoli alternati, come si ritrova anche in altri autori.