venerdì 20 novembre 2015
mercoledì 18 novembre 2015
sabato 31 ottobre 2015
giovedì 24 settembre 2015
Un'altra gradita (nonché assai benevola) recensione di Cristiano Rafanelli a "Sette storie nel cassetto". Grazie e ancora grazie.
MEMORIE DI
ADRIANA
Ad aprire questi sette scrigni
della memoria è infatti Adriana, la protagonista, che ci avverte subito fin dal
prologo di essere ossessionata dall’armonia esteriore degli oggetti e degli
ambienti, ma che, con il contenuto di questi cassetti, sembra voler mettere
ordine anche nella propria mente, risvegliando un passato che si rivela quanto
mai presente.
Ogni cassetto contiene oggetti e
spunti che rimandano al passato della protagonista, rivissuto insieme ai
compagni, amici e conoscenti di allora.
In questo suo lavoro Laura
introduce un registro per lei non consueto: quello dell’elegia.
E’ infatti con una certa
malinconica dolcezza che ripensa a tante figure di quegli anni: il secchione
Piergiovanni; i musicisti rivali Tony e Ricky; Eugenio, che di Montale aveva
solo il nome, ma che lo emula nella raccolta di liriche dall’improbabile titolo
Gusci di cozza; la bistrattata
Celeste, col suo candore inconsapevole;
Orso e Nina, dignitosi vagabondi;
Annetta e Guido, protagonisti di una guerra coniugale senza quartiere; e,
infine, una ignota lettrice, dal
sapore particolarmente autobiografico.
Laura Vignali ama i suoi
personaggi, queste figure che fa emergere dalle nebbie del passato per
restituire loro un po’ di sole.
In particolare, l’autrice sembra
riservare un occhio benevolo ai due coniugi de La Guerra dei Renzis. Il tragico epilogo viene visto come una sorta
di pietoso riscatto per questa coppia: “Anche se erano come il Diavolo e la
Croce, questi due in fondo si volevano bene.”
Interessante la tecnica
narrativa.
Ogni racconto ha una struttura
circolare: inizia con l’introduzione di Adriana, prosegue con le vicende
esposte da ogni personaggio secondo la sua visione degli eventi, termina con il
commento finale di Adriana, vero e proprio io-narrante onnisciente.
E, anche con questa scelta di
stile, Laura/Adriana sembra voler abbracciare i suoi personaggi, avvolgerli in
una morbida trama, quasi una calda lana che li protegga dai brividi di
esistenze tutt’altro che facili e dia loro la dignità di una nuova, migliore
vita.
L’autrice, che ha aperto i suoi
cassetti, pare invitarci ad aprire i nostri: chissà cosa ci troveremo.
domenica 13 settembre 2015
E' vero che ho degli amici molto generosi: dopo Sozzi & Parigi, ecco ancora una recensione di Cristiano Rafanelli. Un grazie di cuore anche a lui.
UNA STORIA FRA PROUST E JOYCE
Questo romanzo Una storia fiorentina, di Laura Vignali,
ha un difetto, anzi due: è scritto troppo bene e la storia è troppo avvincente.
Risultato? Da un certo punto in
poi lo si divora letteralmente!
Le pagine sembrano sfogliarsi da
sole, le tue mani non possono farci niente.
Sei ansioso di sapere cos’è
successo a Michele, scomparso venti anni fa.
Sei curioso di vedere se fra
Valeria e Franz divamperà alfine una vecchia fiamma mai del tutto sopita.
Sei consapevole di essere prigioniero
di questa vicenda, che non ti lascerà libero finché non sarai arrivato
all’ultima pagina.
Ecco il difetto: il piacere dura
troppo poco. Non perché il libro sia breve, ma perché lo leggi tutto d’un
fiato.
Difetto? Fossero tutti così, i
libri.
Questa Storia, poi, ti prende, anche perché raccontata, come è solito
della Vignali, con notevole sapienza letteraria.
Gli avvenimenti si dipanano
infatti fra presente e passsato, con quelli che sembrerebbero semplici flash-back. Ma sono qualcosa di più complesso.
E’ la tecnica del flusso di coscienza, lo stream
of consciousness tanto caro a Joyce e a Proust. Il passato torna, ma non
solo con i fatti, bensì con il coinvolgimento emotivo e psicologico di chi lo
rivive.
Senz voler niente togliere alle
precedenti opere di laura Vignali, questo mi sembra un deciso salto di qualità.
E l’unica domanda che abbiamo per
Laura è: a quando il prossimo?
Ma già lo sappiamo: perché SETTE STORIE ci attendono invitanti NEL CASSETTO.
sabato 12 settembre 2015
domenica 30 agosto 2015
mercoledì 12 agosto 2015
lunedì 27 luglio 2015
Vista la sua generosa recensione a "Pensione Tripoli" , chiederò a Flora di regalare all' amico Rafanelli un "buono" comprendente quindici giorni di soggiorno gratuito alla sua pensione, comprensivo di caccia al tesoro, Grazie, Cristiano!
UN TESORO DI PENSIONE
di Cristiano Rafanelli
Ho soggiornato per qualche tempo
alla Pensione Tripoli di Viareggio, gestita dalla pittoresca signora Flora,
sempre alle prese con troppi chili e molti creditori. Ho conosciuto Clara, la
sorella, madre superiora molto sui
generis del vicino Istituto Suore Mantellate. Ho accarezzato Sibilla, la
vecchia cagnolina con spiccate doti medianiche. Ho incontrato Jago Antonio
Miranda, enigmatico straniero decisamente somigliante a Rupert Everett…
No. Non ho mai alloggiato alla
Pensione Tripoli, ma è come se lo avessi fatto. Mi ci ha accompagnato Laura
Vignali, nel suo intrigante romanzo Pensione
Tripoli, appunto.
E, man mano che leggevo, le
parole prendevano corpo e i personaggi uscivano dalle pagine diventando
persone.
Ecco, è questa una cifra
ricorrente di Laura Vignali: i personaggi che crea non rimangono sul foglio, ma
dialogano con il lettore; le atmosfere che descrive non sono solo parole, ma ti
coinvolgono e ti fanno vivere in prima persona quegli eventi.
Così anch’io ho condiviso le vicende
personali e umane di Giovanna, ex-moglie tuttora partecipe della tumultuosa
nuova vita sentimentale del “fedigrafo” marito Fofò.
Io stesso ho partecipato alle
segrete esplorazioni notturne – via via sempre meno segrete – alla ricerca di
un misterioso tesoro.
E anch’io sono rimasto a
contemplare il ritratto di Gabriele D’Annunzio, che diffondeva nella sala da
pranzo tutto il fascino e il carisma di un Vate che si rispetti.
Anch’io, insomma, sono stato
ospite della Pensione Tripoli.
Una frequentazione che consiglio
vivamente in estate; una lettura fresca e spumeggiante, impreziosita dai
riferimenti letterari cui Laura Vignali ci ha abituato: da Shakespeare a Garcia
Marquez, da Plauto a, naturalmente, D’Annunzio.
Un modo divertente ed elegante di
dimenticare il caldo, allontanare i pensieri, farsi conquistare da una commedia umana che vorresti veramente
incontrare nella realtà.
lunedì 13 luglio 2015
martedì 7 luglio 2015
La recensione del prof. Cristiano Rafanelli a "Il delitto vien mangiando"
Recensione a “Il delitto vien mangiando” di Cristiano Rafanelli
GLI ASPARAGI E LA MORTALITA’ DEL CORPO
Citare Achille Campanile è
d’obbligo nel commentare il gustoso libro di Laura Vignali Il delitto vien mangiando. Sia perché uno dei racconti si intitola Pennette agli asparagi e… Acqua in bocca!.
Sia, soprattutto, perché nei 14
raccontini che lo compongono – uno per il pranzo e uno per la cena di ogni
giorno – la letteratura e l’umorismo si intersecano con la narrazione, a volte
con citazioni dirette, altre più velate.
In alcuni titoli poesia e teatro
balzano subito in primo piano: Il
professor Rizzo e gli amaretti di Catullo, Melanzane ripiene per Nora Helmer, La farfalla di cristallo (ovvero Guai a citare Neruda!) – forse il
mio preferito – fino all’invito finale “Carpe
diem, zia Olga!”.
In altri, come Lo scrittore invidioso e il cosciotto
vendicatore, il Cosciotto d’agnello
di Roald Dahl si affaccia subito nella nostra mente.
E tutti i racconti sono
sapientemente bilanciati fra noir, a
volte quasi granguignolesco, e
atmosfere popolari e di provincia. Basti pensare agli improbabili titoli dei
gialli in Lo scrittore invidioso: Terrore e morte a Villa di Saturnana, Sangue a Piteccio, Serial killer a Valdibrana e via discorrendo.
In queste ambientazioni
bonario/truculente l’omicida non compie un delitto, ma un castigo (grazie,
Fiodor!), perché i veri delinquenti sono le vittime che, rei di aver rovinato
esistenze o rubato amori, vengono opportunamente giustiziate.
Un discorso a parte meritano le
ricette, una per ogni racconto. Sono sicuramente da provare, con una
avvertenza, però: preparatele voi stessi, con le vostre mani, non assaggiatele
se vi capita di essere ospiti di Laura Vignali.
Potrebbe essere la vostra Ultima
Cena!
lunedì 29 giugno 2015
sabato 20 giugno 2015
domenica 7 giugno 2015
martedì 24 marzo 2015
domenica 15 marzo 2015
15/03/2015: Presentazione di "Pensione Tripoli" a Tizzana. Grazie per la calorosa accoglienza nella canonica della chiesa di S.Bartolomeo, per la piacevolissima compagnia e per il rinfresco a base di squisiti dolci casalinghi. Grazie a Lorella Giusti e agli amici di "Tizzana per sempre" che mi hanno invitato.
domenica 15 febbraio 2015
lunedì 9 febbraio 2015
domenica 8 febbraio 2015
lunedì 12 gennaio 2015
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