lunedì 26 settembre 2022

Una recensione ( generosa e assai gradita) della prof.ssa Elisabetta Colonnesi, lettrice e amica di lunga data. Grazie, Elisabetta!

 

Ho letto diversi libri di questa autrice, anzi di questa scrittrice. Perché della scrittrice vera ha lo stile personalissimo di scrittura, sensibilità e capacità, in certi passaggi, uniche nel descrivere dal dentro i personaggi. Non posso nemmeno dire che sia una scrittrice solo al femminile, anche se le donne sono spesso il personaggio chiave della storia, perché gli uomini, i maschi appaiono con le loro debolezze ma anche con la fragilità e le paure di tanti esseri umani, tanto da creare una straordinaria empatia. Fughe e ritorni, inganno e verità, anzi false verità, sono la traccia su cui si muovono i personaggi alla ricerca di un qualcosa che a volte sarebbe meglio non sapere. Ma la vita è proprio questa continua ricerca di qualcosa che, a ogni età, risponda ai nostri desideri più nascosti. Definirei quindi Laura Vignali scrittrice a tutto tondo che davvero merita di essere letta e conosciuta anche al di fuori di un ambito esclusivamente regionale, se non nazionale.  Nei suoi libri c’è tanto: personaggi come Orso e Ninà, che entrano nell’anima col loro amore fuori da ogni canone di età, luogo, condizione sociale. O come Valeria e il suo rifugiarsi in una speranza che , se è consolatoria sul momento,  porterà dolore, ripensamenti ma anche una vita nuova. Quando poi la scrittrice affronta temi legati al mistero o a qualche lontano misfatto, aggiunge spesso, magari con una deliziosa citazione classica di Don Bruno, un tocco di leggerezza che interrompe la tensione.  Infine due parole sul paesaggio, senza dubbio la campagna toscana, e poi Firenze con i suoi viali alberati, i rintocchi dei campanili e le sue gelide panchine di pietra. E’ questo il paesaggio, la città che la scrittrice conosce e sente profondamente nel quale i personaggi si muovono e si stagliano quasi ritagliati come figure dallo sfondo. Non ho ancora letto “Il supplente” e “L’estate di Mimì” che mi dicono siano bellissimi e per i quali mi riservo una ulteriore e più precisa recensione. Brava Laura!

 

Elisabetta Colonnesi

 

 

 

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