Mimì Nisticò, professore
calabrese in un istituto fiorentino nonché scrittore di gialli, torna al suo
paese per le vacanze estive con
l’intenzione di scrivere quello che dovrà essere il “romanzo della sua vita”. Ma
mentre è impegnato a farsi raccontare dalla vecchia Giannuzzedda una serie di
storie ambientate in una Calabria antica e favolosa, viene coinvolto da Franca,
un’ amica di gioventù, in un’indagine a ritroso che lo costringe a rievocare vicende
passate che credeva di aver dimenticato. Intorno a lui si muove in maniera
corale un intero paese: dall’ottuagenaria e combattiva zia Felicia, a due
seducenti coinquiline, dagli amici d’infanzia alle vicine di casa. Come se non
bastasse, ogni tanto irrompono telefonicamente sulla scena le protagoniste
della sua parallela esistenza fiorentina: la ex moglie Adelaide, la figlia
Michela e la ex compagna e collega Marina. Fin dalle prime pagine, questo ritorno
al passato si rivela alquanto problematico per il protagonista, anche perché, nel
cercare di svelare il mistero della morte di Nino (avvenuta tanti anni prima a
Firenze durante una manifestazione studentesca) Mimì si imbatte in vari
personaggi sospesi fra la nostalgia e il rancore e, nello stesso tempo, si
ritrova a fare i conti con sentimenti,
ricordi e scelte personali. Conclusa l’indagine, si troverà di fronte a un dilemma difficile da risolvere: oltre alle
storie di San Gregorio dovrà narrarne anche un’altra meno leggendaria e assai
più dolorosa? E’ giusto raccontare una verità che farà del male a qualcuno? Alla
fine Mimì deciderà di dedicare le sue energie alla scrittura, con un occhio al
successo letterario nel quale confida anche il suo esigente editore.
lunedì 25 febbraio 2019
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