A
proposito di PRISCILLA E GLI INGANNI DEL PASSATO, Lucia Innocenti Nesti scrive:
Cara Laura, sono tornata a Donoratico in compagnia di
Priscilla. Questo libro è, tra le tue creature, quello che mi è piaciuto di
più, senza per questo sminuire le altre.
Hai saputo trovare una piena armonia tra elementi
reali, alcuni gustosissimi per chi ha vissuto la Pistoia degli anni sessanta ed
è in grado di ricordarsene, e atmosfere fantasiose.
Non è facile coniugare fantasmi e personaggi in carne
e ossa, ma ti è ben riuscito grazie all' ironia, che è sempre una tua
caratteristica di scrittrice e che in queste pagine aleggia leggera quasi una
strizzatina d' occhio al lettore. Sembra che tu voglia dirgli: guarda come è
bello sorridere delle nostre debolezze e delle ansie del quotidiano.
Ti ringrazio di aver suscitato tanto miei ricordi: tra
gli altri il Branchetti, il negozio di scarpe preferito dal mio babbo, il
Lavarini, che per la sua posizione ho ricollegato alla grande cartoleria,
anch'essa in via degli Orafi, ma sull'angolo opposto. Sono qui che cerco di
riesumare il suo nome, ricerca comunque piacevole perché mi fa ripensare a
quando alle elementari andavo a scegliere il materiale per la scuola, tra
l'altro quei quaderni già con le copertine colorate, ma in tinta unita, così
belli quando erano nuovi, che tenevo con la massima cura nelle prime due pagine,
per poi pasticciare come ero solita.
E come sono godibili le espressioni popolari toscane
della Tosca, che fanno da contraltare alle citazioni auliche del professore!
Grazie, Lucia!
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