domenica 23 ottobre 2011

Avrei dovuto immaginarmelo che a mettermi in società con Tonino sarei finito in un mare di guai. Eppure quando mi propose di prendere in gestione l’agriturismo “La fiumarella”, mi sembrò un’idea decisamente felice. Il luogo era allettante: un casolare ristrutturato con vista sul golfo di Soverato, immerso fra gli olivi secolari e le rigogliose piantagioni di bergamotto che qualche intraprendente agricoltore locale aveva importato da Reggio Calabria.
A mia discolpa devo aggiungere che mi trovavo a un bivio della mia fino ad allora futile esistenza. Infatti, nonostante avessi già festeggiato i trentatré anni, non avevo ancora deciso che cosa avrei fatto da grande e mia zia Felicina mi tormentava da tempo con il solito ritornello che mi faceva sentire perennemente in colpa: “ Non ti vergogni a vivere come un parassita, dilapidando i soldi che quell’anima santa di tuo padre ha guadagnato con il lavoro di una vita intera? Non dico che tu debba fare come Nostro Signore, che alla tua età aveva già fatto quello che doveva fare, ma non puoi nemmeno continuare a passare le tue giornate al bar o a giocare a tennis …”
Dunque mi sembrò che fosse giunta l’occasione di dimostrare alla sorella di mio padre che non ero quel perdigiorno che pensava. Anzi, sentivo dentro di me come una premonizione e, mentre Tonino mi magnificava i vantaggi del nostro futuro investimento, immaginavo già la fila dei turisti che accorrevano per godere della nostra ospitalità, gustando la nostra pasta di casa, le soppressate e le melanzane sottolio di zia Felicina. Inoltre la stagione turistica prometteva bene. Almeno a sentire le previsioni di Tonino, che si era ampiamente documentato all’Associazione albergatori della Calabria, nonché all’ APT di Catanzaro Sala...

Finalmente ho finito "Bergamotto, gelsomini e Champagne". Un assaggio, in attesa della pubblicazione